di Luca Cecchelli
Torna al Teatro Oscar DeSidera per due sole date “Dora Pro Nobis”, reading tratto dal libro “Malamore” di Concita De Gregorio e ispirato a Dora Maar, amante e musa di Picasso. In scena l’attrice Federica Fracassi insieme al violoncellista Lamberto Curtoni.
Dora Maar, al secolo Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 22 novembre 1907 – 16 luglio 1997), figlia dell’architetto croato Joseph Markovitch e Louise-Julie Voisin, appartenente a una famiglia cattolica di Cognac in Francia, fu grande fotografa ed esponente del surrealismo.
I paesi slavi, l’America latina, Parigi: tre mondi dentro di lei. La storia di una donna, un po’ croata un po’ argentina, ma cresciuta nella cultura francese. La sua serietà, la sua perdizione, la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento.
Dora Maar trascorse l’adolescenza e gli anni della formazione tra Parigi e la capitale argentina, studiando per diventare pittrice presso l’Académie André Lhote. Strada facendo però si appassiona alla fotografia e si iscrive all’École de Photographie de la Ville de Paris. Negli anni ’20 e ’30 Dora Maar comincia a farsi conoscere come fotografa commerciale con ritratti e pubblicità, mentre nel tempo libero sperimenta la ‘street photography’: mendicanti ciechi, vagabondi disperati, bambini disadattati e madri sole con figli piccoli diventeranno soggetti dall’inusuale dignità di opere fotografiche surrealistiche.
“Dora Maar possedeva un’istintiva inclinazione per l’elemento misterioso, magico, soprannaturale, onirico, infantile, primitivo,
l’erotismo inquietante e l’inusualità del quotidiano”
Era già conosciuta come fotografa quando nel 1936 incontra a Parigi il celebre pittore Pablo Picasso sul set del film Le crime de Monsieur Lange di Jean Renoir: lei ha 28 anni, lui 54. Diventerà la donna che maggiormente ispirò l’artista. Una relazione malata: vittima delle umiliazioni del genio distruttivo di Picasso il quale, nel tentativo di annichilirne personalità e talento, la spinge ad abbandonare l’attività di fotografa, arte nella quale eccelleva, per dedicarsi alla pittura, campo nel quale non otterrà mai grandi risultati.
“Musa sopraffatta dalla personalità del pittore, venne ritratta in numerosissimi dipinti, vista anche come incarnazione stessa del dolore. Picasso iniziò a dipingere “Guernica” usando per modello della figura che sorregge la lanterna al centro della composizione il volto di Dora”
Una relazione durata quasi nove anni, finché viene lasciata da Picasso nel 1943 per la giovanissima Françoise Gilot. Evento che la fece cadere in una profonda depressione, soffrendo lei anche per la propria sterilità, motivo che la costringe a farsi ricoverare in una clinica psichiatrica. Sottoposta a numerosi elettroshock e in cura dallo psicanalista dello stesso Picasso, Jacques Lacan, riesce infine ad accettare la malattia. E poi una lunga esistenza lontano dalla vita pubblica, fino a spegnersi in una casa di ricovero parigina nel 1997.
“Fu una delle poche amanti a sopravvivere a Picasso senza suicidarsi,
sebbene fosse solita dire
“Io non sono stata l’amante di Picasso. Lui era soltanto il mio padrone”
«Questa donna mi ossessiona fin da bambina» – afferma la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, autrice del libro “Malamore” – «come la luce nell’ombra. Sempre amata, sempre respinta. La follia, saggezza ultima. Mettersi nei panni degli altri, incarnare e ‘sentire’ su di sé le storie che ci guardano e ci riguardano è quel che ho desiderato e provato a fare sempre. Ho immaginato di essere Dora mille e mille volte. Tutte le donne sono dentro di lei. Questo piccolo testo è un esperimento, una prova aperta. Cambierà, Dora cambia sempre».
“Ho ascoltato per la prima volta questo piccolo testo ancora inedito direttamente dalla voce della sua autrice Concita De Gregorio e ne sono rimasta folgorata” Federica Fracassi
«Dora è nostra sorella, l’emblema della Donna che riluce a tal punto da essere violata, misconosciuta», spiega Federica Fracassi. «Una potenza che è quasi impossibile catturare. E ancora, Dora e Picasso, Dora e gli uomini: l’amore, la lotta, la solitudine, la morte. Da questa immensa complessità è nato il desiderio di portare in scena la sua storia, di diventare Lei, la sua voce. Con un ascolto attento e ossessivo al suo fiato, nel corpo e nell’anima, ho tentato di restituirla in un dialogo violento e appassionato insieme a Lamberto Curtoni e il suo violoncello. E così farla diventare una di noi, oggi. Una di voi».
“La narrazione di un volo che ha già conquistato il pubblico
in un sorprendente rispecchiarsi nel volto de “la donna che piange”
Federica Fracassi – recente vincitrice del premio Le Maschere del teatro italiano per Le Sedie di Eugène Ionesco – con questo reading si riconferma protagonista di primo piano della scena teatrale italiana, interpretando Dora Maar con grande intensità e sensibilità, accompagnata da un musicista capace di creare un vero e proprio concerto di violoncello solo, parallelo e intrecciato di sottile tragicità.
“Tenetele compagnia, ve la restituirà per sempre”
Si ringrazia Walter Spelgatti per la collaborazione.
DORA PRO NOBIS
25 e 26 marzo, ore 20:30
Reading per voce e violoncello
tratto dal libro “Malamore” di Concita De Gregorio
Con Federica Fracassi (voce) e Lamberto Curtoni (violoncello)
Musiche originali Lamberto Curtoni
Produzione Teatro di Dioniso