Max Pisu: riscaldando “La cena dei cretini”

di Luca Cecchelli

Max Pisu torna in scena insieme a Nino Formicola nel fortunato testo di Veber, “La cena dei cretini”: si apre ufficialmente la stagione al Teatro Leonardo.

Spettacolo tratto dall’omonimo film del 1998, scritto e diretto da Francis Veber, ispirato ad un’opera teatrale di successo dello stesso regista. In scena a Parigi per tre anni, in Italia è arrivato la prima volta nel 2000 con la coppia Brambilla/Formicola (meglio noti come Zuzzurro e Gaspare) e in seguito ripresa dal duo Formicola/Pisu. Cosa cambia in questa nuova edizione 2022?
«Non cambia molto dall’edizione 2019. Rispetto invece alla precedente, quella di Brambilla-Formicola, abbiamo svecchiato e attualizzato un po’ la scena, ad esempio con la presenza di Alexa in casa. E poi aggiunto qualcosa di nostro e velocizzato alcuni tempi comici. Continua comunque a restare uno spettacolo che funziona tantissimo: una vera macchina da guerra, egregiamente composta da Veber».

È una macchina comica perfetta: il “cretino” che come un elefante in un negozio di cristallerie distrugge la vita alla carogna che voleva farsi beffe di lui, unita a un risvolto tenerissimo che porta a un finale inaspettato

Questo è il terzo spettacolo che porti in scena con Formicola e nel quale di fatto prendi il posto di Andrea Brambilla/Zuzzurro: come è stato prendere un posto simile, come la vivi a distanza di tempo?
«Negli altri spettacoli in effetti avevo un ruolo diverso. Nel caso di Sabbie mobili ad esempio il ruolo di Brambilla lo prese Roberto Ciufoli e a me toccò quello di Carlo Pistarino. Poi c’è stato Forbici e follia, opera completamente nuova e infine La cena dei cretini, spettacolo che ha avuto da subito grandissimo successo, girando diversi anni e in tempi diversi. In questo caso per me prendere il posto di un grande del cabaret come Andrea non è stato facile o immediato. All’inizio la situazione un po’ mi ha intimorito, ma quando ho cominciato a sentire il pubblico dire “fa ridere come faceva ridere l’altra versione” ho preso sempre più fiducia. E anzi, a quel punto, è stato motivo di grande soddisfazione essere in qualche misura paragonato ad Andrea.

Andrea e io abbiamo una comicità diversa: l’imbarazzo o la difficoltà iniziale per me poteva essere quella. Poi ho visto lo spettacolo teatrale nella sua versione e ho capito cosa potevo dare di mio

Andrea in scena era più lento, lasciava spazio a tanta espressività fisica e mimica. Anche io solitamente, però in quegli anni forse era un approccio più tipico. Oggi i tempi della comicità sono cambiati, io stesso sono diventato più veloce, o forse più casinista.

Nino Formicola: “Credo che Andrea se potesse guardare questa commedia
si divertirebbe veramente tanto”

Ho conosciuto personalmente Andrea Brambilla quando Zuzzurro e Gaspare tornarono in tv per delle esibizioni a Zelig. Con Andrea purtroppo non ho mai avuto occasione di lavorare. Però mi sono rifatto con Formicola: lo frequento anche fuori dal lavoro perché mi fa ridere. In più come me ha la passione per la cucina, è bravo. Spesso ci troviamo e ci facciamo delle ottime mangiate».

Restando a questa passione che vi accomuna, che comunque riguarda anche lo spettacolo, ricordo con piacere il format A cena con il comico di Formicola. Avete mai pensato ad un progetto simile in coppia?
«È un format di Nino, lo sta proponendo da un po’ di tempo. Oramai si è creato una sorta di gruppo di amici che si ritrovano. Ci sono stato anche io, è bello, ma…se c’è da cucinare lascio fare a lui perché riguardo ai fornelli abbiamo scuole diverse. Su alcune ricette è davvero talebano (ride), quindi quando cucina lui…io mangio. E quando cucino io mangia lui!»

Torniamo alla cena del 21 settembre e parliamo di te, o meglio del tuo personaggio, Pignon. Quanto c’è di tuo o dell’ingenuità di un personaggio come Tarcisio?
«Pignon è un personaggio simile a quello che ho già portato in scena con Il Rompiballe e ha una chiave comica molto vicina alla mia, direi che mi è risultato istintivo, facile adattarmi al ruolo. Molti riconosceranno anche Tarcisio».

Tarcisio, il mio cavallo di battaglia, è un po’ pasticcione e combina guai.
Anche Pignon è un po’ così, a tratti surreale

Si è parlato riguardo questo spettacolo di una recitazione naturalistica quale marchio di fabbrica. Quanto spazio è lasciato all’improvvisazione in scena nella vostra interazione rispetto al testo?
«L’improvvisazione vera durante lo spettacolo non c’è. Improvvisiamo molto nelle prove. E teniamo buone tutte quelle improvvisazioni che hanno fatto ridere noi. Quelle che funzionano. Può succedere che in scena qualcosa sia improvvisato, per questo a volte ci scappa anche da ridere. Non è un segreto ma un meccanismo che si utilizza: teniamo buono ciò che fa ridere noi facendo finta che sia qualcosa di improvvisato».

Chi non l’ha mai vista ha l’obbligo di venire a veder una delle commedie più divertenti mai scritta. Chi l’ha già vista torni a rivederla, perché questo testo consente ai comici, quella cosa che il pubblico ama di più, l’improvvisazione

Qual è la forza di questo testo?
«Il testo originale è un vero ordigno capace di innescare risate a profusione. I francesi in genere sono bravissimi in questo tipo di trame. Come ne Il Rompiballe anche qui la vittima si trasforma in carnefice e viceversa. É un meccanismo che funziona molto. Formicola, che dovrebbe essere il carnefice, si ritrova vittima e ne subisce di tutti i colori».

La morale? Come dico a Formicola “Bisogna pensarci molto bene prima di dare del cretino a qualcuno”.  Alla fine sono i vincenti

 Dopo La cena dei cretini dove ti vedremo in stagione?
«Da gennaio ad aprile riprenderò Pigiama per sei, quest’anno inizia la seconda tournée. Sono rimaste in sospeso anche delle date di Casalinghi disperati, commedia che porto in giro da prima del Covid: dovremmo recuperarle in coda alla stagione, tra aprile e maggio.
Ma prima di tutto ci sono queste tre settimane a Milano. Ci aspettiamo pubblico numeroso confidando molto sul passaparola, anche da parte di chi l’ha già visto, sarà determinante. Chi verrà a vedere lo spettacolo sono sicuro che inviterà gli amici. D’altra parte bisogna essere proprio cretini per non venire a vederlo (ride)».

Questo testo è magico.
Questo è uno dei pochi spettacoli che il pubblico all’uscita consiglia agli amici di andare a vedere

 

 Si ringrazia Alessandra Paoli per la collaborazione.

 

LA CENA DEI CRETINI
Dal 21 settembre al 16 ottobre 2022

di Francis Veber
Traduzione Filippo Ottoni
Con Nino Formicola, Max Pisu, Pietro De Pascalis, Claudio Intropido, Alessandra Schiavoni
Regia Nino Formicola
Produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Durata spettacolo in scena 90’

https://www.mtmteatro.it/
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©L.C.
Milano, 19 settembre 2022

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